Primo Piano
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Bollette?! Cosa è vero e cosa è falso.
Si è detto in questi giorni che i debiti di chi non paga le bollette della luce dovranno essere pagati da chi invece le paga regolarmente.
COSA È FALSO
- Non è vero che avremo un aumento sulle bollette di 35 euro, né al mese né all’anno; quest’anno (fonte l’Autorità di regolazione per l’energia e le reti) non ci sarà nessun aumento in bolletta, e se in futuro dovesse esserci, sarà molto contenuto.
- Non è vero che pagheremo noi i debiti dei morosi.
- L’Autorità di regolazione per l’energia e le reti non ha agito di testa sua; si tratta di un provvedimento assunto a seguito di sentenza del TAR.
COSA È VERO
- La bolletta è composta di varie voci. Il sistema che le genera è complicato: ci sono i fornitori (le società venditrici, quelle con cui stipuliamo un contratto) i distributori (i responsabili del trasporto dell’energia nelle abitazioni), e ci sono costi e incentivi per fonti rinnovabili, efficientemente energetico, compensazioni territoriali, ecc., che formano gli “oneri di sistema”.
Quando un cliente non paga la bolletta elettrica è in debito verso il suo fornitore, ma provoca un danno anche al distributore che ha già anticipato di tasca sua gli oneri di sistema a chi li riscuote.
Le pronunce del TAR sostengono che gli “oneri generali di sistema” sono in capo esclusivamente ai clienti finali, e non alle imprese di vendita, né a chi percepisce quegli incentivi
- La questione di cui si parla riguarda solo una particolare casistica, limitata numericamente, e solo una parte degli oneri generali di sistema previsti per legge.
- Non ci sarà ora nessun aumento in bolletta, e se in futuro dovesse esserci, sarà molto contenuto ed in ogni caso non ci sono ancora decisioni definitive
MA QUESTO NON CI BASTA
Rimane il fatto che il rapporto tra chi guadagna sulla fornitura di energia e gli utenti di quei servizi è e rimane un rapporto tra soggetti forti e soggetti deboli.
Lo Stato deve stare dalla parte dei soggetti deboli, imporre regole che tutelino il consumatore finale; soprattutto se è un fedele pagatore, e anche se non paga perché non può.
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Assunto oggi il nuovo impegno con Confartigianato
Con la firma di sottoscrizione del programma proposto da Confartigianato per la prossima legislatura, avvenuta questa mattina presso la sede savonese dell’associazione, mi sono assunta nuovamente, come per la passata legislatura, l’impegno di tutelare gli interessi delle piccole imprese artigiane.
Se il 4 marzo prossimo sarò eletta al Senato, parte del mio lavoro di parlamentare sarà rivolto con attenzione ai bisogni più urgenti di questo comparto fondamentale dell’economia del nostro territorio.
Sono otto le priorità di Confartigianato condivise con la firma di oggi:
- ridurre la pressione fiscale
- semplificare il sistema tributario
- favorire l’accesso al credito, sostenere la crescita e la competitività
- proseguire e migliorare gli interventi per lavoro e formazione
- costruire un percorso di successo per Impresa 4.0 e digitale
- valorizzare le microimprese
- risolvere il nodo delle infrastrutture e dei collegamenti
- aiutare i giovani
Come per la passata legislatura, non si tratta solo di un atto formale. Confartigianato è sul pezzo, tiene il punto e verifica periodicamente i risultati raggiunti dal nostro lavoro.
Particolarmente lusinghieri i giudizi sul mio operato usciti sul rating di mandato diffuso nelle scorse settimane. Semaforo verde e tre grandi coccarde giallo oro. Simboli che nella loro efficacia comunicativa rappresentano con semplicità il difficile lavoro che mi sono trovata ad affrontare in questi ultimi cinque anni, sia in Parlamento, alla Camera, sia in XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato della quale ho fatto parte.
Sono intervenuta su numerosi provvedimenti di interesse per le micro e piccole imprese artigiane, ho presentato 73 emendamenti che le riguardavano più o meno direttamente, di cui 33 approvati, sui temi della crescita, della competitività, del lavoro delle imprese e della semplificazione.
Confartigianato ha riconosciuto una collaborazione attiva con i miei colleghi “anteponendo il raggiungimento dei risultati alla visibilità personale”. Li ringrazio. Rappresenta senza dubbio il modello della mia azione politica.
La valutazione di Confartigianato Liguria sulla mia attività a favore delle MPMI
CS – Otto punti per tornare a crescere
Otto punti per tornare a crescere
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Il riconoscimento di area di crisi industriale complessa comincia a dare dei frutti
Il riconoscimento di area di crisi industriale complessa comincia a dare dei frutti; anche l’ultimo passaggio, la presentazione del progetto definitivo di riqualificazione e riconversione industriale e l’imminente firma dell’accordo di programma, ha bruciato i tempi e consente di partire presto per la selezione di concrete proposte per nuove attività produttive.
Era legittimo, all’inizio, dubitare della possibilità di realizzare davvero questo risultato, forse era pure legittimo pensare che le risorse messe a disposizione dal Governo sarebbero state scarse. C’è stato in questo un limite della Giunta della Regione Liguria. Il fatto che oggi rivendichi un ruolo è solo un bene. C’è ancora tanto da fare, per tutti, e tutti insieme.
Noi ci abbiamo creduto da subito ed è questo che ha fatto la differenza, allora, che ha permesso di avviare il percorso che ci ha portato qui, con un finanziamento statale di tutto rispetto.
Ci hanno creduto le forze del territorio, innanzitutto: le organizzazioni sindacali che hanno posto con forza il dramma del lavoro, le associazioni delle imprese che non si sono rassegnate al declino della nostra economia; e cosa avremmo fatto senza l’iniziativa dei sindaci, coordinati dalla Provincia?
Il coraggio e la determinazione dei nostri amministratori è però un patrimonio più antico: oggi il cammino dell’area di crisi procede spedito, gli interessi per il nostro territorio sono tanti, perché ci sono opportunità grandi, dal porto al polo universitario, alla qualità delle aree disponibili: frutto del lavoro degli anni passati.
Noi parlamentari del Pd abbiamo fatto il nostro, e lo abbiamo fatto con convinzione: prima aiutando a “ridurre il danno” delle singole crisi, seguendo le vertenze, lavorando per fare arrivare gli ammortizzatori sociali; e poi sostenendo la necessità di strumenti straordinari, il riconoscimento dell’area di crisi industriali complessa, appunto.
Trovo per strada, sui social, nelle riunioni, tante persone che ce lo riconoscono: e questa per me è la cosa più importante.
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Con Anna, parole chiare. Cultura
Bisogna investire nella cultura e bisogna sostenerla grazie ad una programmazione a livello nazionale. Questo uno degli obiettivi prioritari del programma del PD. La cultura, il poter fruire della bellezza, migliora la vita delle persone, rende le comunità più aperte.
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Con Anna, parole chiare. Crescere
Dobbiamo essere dalla parte dei bambini e delle bambine; dobbiamo far in modo che ai nuovi genitori vengano forniti i sostegni adeguati, che ci sia un sistema di servizi e opportunità che permetta a tutti loro di crescere.
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Bollette?! Cosa è vero e cosa è falso.
Si è detto in questi giorni che i debiti di chi non paga le bollette della luce dovranno essere pagati da chi invece le paga regolarmente.
COSA È FALSO
- Non è vero che avremo un aumento sulle bollette di 35 euro, né al mese né all’anno; quest’anno (fonte l’Autorità di regolazione per l’energia e le reti) non ci sarà nessun aumento in bolletta, e se in futuro dovesse esserci, sarà molto contenuto.
- Non è vero che pagheremo noi i debiti dei morosi.
- L’Autorità di regolazione per l’energia e le reti non ha agito di testa sua; si tratta di un provvedimento assunto a seguito di sentenza del TAR.
COSA È VERO
- La bolletta è composta di varie voci. Il sistema che le genera è complicato: ci sono i fornitori (le società venditrici, quelle con cui stipuliamo un contratto) i distributori (i responsabili del trasporto dell’energia nelle abitazioni), e ci sono costi e incentivi per fonti rinnovabili, efficientemente energetico, compensazioni territoriali, ecc., che formano gli “oneri di sistema”.
Quando un cliente non paga la bolletta elettrica è in debito verso il suo fornitore, ma provoca un danno anche al distributore che ha già anticipato di tasca sua gli oneri di sistema a chi li riscuote.
Le pronunce del TAR sostengono che gli “oneri generali di sistema” sono in capo esclusivamente ai clienti finali, e non alle imprese di vendita, né a chi percepisce quegli incentivi - La questione di cui si parla riguarda solo una particolare casistica, limitata numericamente, e solo una parte degli oneri generali di sistema previsti per legge.
- Non ci sarà ora nessun aumento in bolletta, e se in futuro dovesse esserci, sarà molto contenuto ed in ogni caso non ci sono ancora decisioni definitive
MA QUESTO NON CI BASTA
Rimane il fatto che il rapporto tra chi guadagna sulla fornitura di energia e gli utenti di quei servizi è e rimane un rapporto tra soggetti forti e soggetti deboli.
Lo Stato deve stare dalla parte dei soggetti deboli, imporre regole che tutelino il consumatore finale; soprattutto se è un fedele pagatore, e anche se non paga perché non può.

Assunto oggi il nuovo impegno con Confartigianato
Con la firma di sottoscrizione del programma proposto da Confartigianato per la prossima legislatura, avvenuta questa mattina presso la sede savonese dell’associazione, mi sono assunta nuovamente, come per la passata legislatura, l’impegno di tutelare gli interessi delle piccole imprese artigiane.
Se il 4 marzo prossimo sarò eletta al Senato, parte del mio lavoro di parlamentare sarà rivolto con attenzione ai bisogni più urgenti di questo comparto fondamentale dell’economia del nostro territorio.
Sono otto le priorità di Confartigianato condivise con la firma di oggi:
- ridurre la pressione fiscale
- semplificare il sistema tributario
- favorire l’accesso al credito, sostenere la crescita e la competitività
- proseguire e migliorare gli interventi per lavoro e formazione
- costruire un percorso di successo per Impresa 4.0 e digitale
- valorizzare le microimprese
- risolvere il nodo delle infrastrutture e dei collegamenti
- aiutare i giovani
Come per la passata legislatura, non si tratta solo di un atto formale. Confartigianato è sul pezzo, tiene il punto e verifica periodicamente i risultati raggiunti dal nostro lavoro.
Particolarmente lusinghieri i giudizi sul mio operato usciti sul rating di mandato diffuso nelle scorse settimane. Semaforo verde e tre grandi coccarde giallo oro. Simboli che nella loro efficacia comunicativa rappresentano con semplicità il difficile lavoro che mi sono trovata ad affrontare in questi ultimi cinque anni, sia in Parlamento, alla Camera, sia in XI Commissione Lavoro Pubblico e Privato della quale ho fatto parte.
Sono intervenuta su numerosi provvedimenti di interesse per le micro e piccole imprese artigiane, ho presentato 73 emendamenti che le riguardavano più o meno direttamente, di cui 33 approvati, sui temi della crescita, della competitività, del lavoro delle imprese e della semplificazione.
Confartigianato ha riconosciuto una collaborazione attiva con i miei colleghi “anteponendo il raggiungimento dei risultati alla visibilità personale”. Li ringrazio. Rappresenta senza dubbio il modello della mia azione politica.
La valutazione di Confartigianato Liguria sulla mia attività a favore delle MPMI
CS – Otto punti per tornare a crescere
Otto punti per tornare a crescere
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Il riconoscimento di area di crisi industriale complessa comincia a dare dei frutti
Il riconoscimento di area di crisi industriale complessa comincia a dare dei frutti; anche l’ultimo passaggio, la presentazione del progetto definitivo di riqualificazione e riconversione industriale e l’imminente firma dell’accordo di programma, ha bruciato i tempi e consente di partire presto per la selezione di concrete proposte per nuove attività produttive.
Era legittimo, all’inizio, dubitare della possibilità di realizzare davvero questo risultato, forse era pure legittimo pensare che le risorse messe a disposizione dal Governo sarebbero state scarse. C’è stato in questo un limite della Giunta della Regione Liguria. Il fatto che oggi rivendichi un ruolo è solo un bene. C’è ancora tanto da fare, per tutti, e tutti insieme.
Noi ci abbiamo creduto da subito ed è questo che ha fatto la differenza, allora, che ha permesso di avviare il percorso che ci ha portato qui, con un finanziamento statale di tutto rispetto.
Ci hanno creduto le forze del territorio, innanzitutto: le organizzazioni sindacali che hanno posto con forza il dramma del lavoro, le associazioni delle imprese che non si sono rassegnate al declino della nostra economia; e cosa avremmo fatto senza l’iniziativa dei sindaci, coordinati dalla Provincia?
Il coraggio e la determinazione dei nostri amministratori è però un patrimonio più antico: oggi il cammino dell’area di crisi procede spedito, gli interessi per il nostro territorio sono tanti, perché ci sono opportunità grandi, dal porto al polo universitario, alla qualità delle aree disponibili: frutto del lavoro degli anni passati.
Noi parlamentari del Pd abbiamo fatto il nostro, e lo abbiamo fatto con convinzione: prima aiutando a “ridurre il danno” delle singole crisi, seguendo le vertenze, lavorando per fare arrivare gli ammortizzatori sociali; e poi sostenendo la necessità di strumenti straordinari, il riconoscimento dell’area di crisi industriali complessa, appunto.
Trovo per strada, sui social, nelle riunioni, tante persone che ce lo riconoscono: e questa per me è la cosa più importante.

Con Anna, parole chiare. Cultura
Bisogna investire nella cultura e bisogna sostenerla grazie ad una programmazione a livello nazionale. Questo uno degli obiettivi prioritari del programma del PD. La cultura, il poter fruire della bellezza, migliora la vita delle persone, rende le comunità più aperte.
Leggi tutto »
Con Anna, parole chiare. Crescere
Dobbiamo essere dalla parte dei bambini e delle bambine; dobbiamo far in modo che ai nuovi genitori vengano forniti i sostegni adeguati, che ci sia un sistema di servizi e opportunità che permetta a tutti loro di crescere.
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